Che niente sia come un’olimpiade l’ho già detto, come posso quindi raccontarvi la sensazione incredibile che si prova all’olimpiade di “casa”, nella disciplina che pratichi e con i tuoi amici che gareggiano?
Mi ricordo una storia, tra le tante di un mese vissuto come una star del Rock. Fuori dal villaggio olimpico, a Bardonecchia, c’era un baretto, ci andavamo spesso durante le gare di coppa e nel corso dell’olimpiade l’atmosfera che ci trovammo non era cambiata. Ci andai con Alberto Schiavon, amico, rivale, complice di mille avventure. Avevamo iniziato a fare snowboard quasi insieme, poi a gareggiare, a sognare, in quegli anni manco immaginavamo che un giorno lo snowboardcross potesse diventare sport olimpico, eppure ci trovavamo lì, al centro del mondo, Berti atleta, io speaker.
Due amici ai Giochi Olimpici, ci guardavamo, in silenzio, alzavamo le birre e bevevamo, senza dire parola. Non c’era nulla da aggiungere.
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